Secchezza vaginale: cos’è, cause, rimedi
Da cosa può dipendere? Alla sua base ci sono i cambiamenti ormonali associati al ciclo mestruale, all’invecchiamento, alla menopausa, alla gravidanza e all’allattamento, che possono influenzare l’idratazione delle pareti vaginali. Di conseguenza possono insorgere prurito, bruciore, intorpidimento, dolore o lievi sanguinamenti durante i rapporti, urgenza nella minzione e infezioni ricorrenti delle vie urinarie. A causare il problema possono essere anche la chemioterapia, la radioterapia, terapie ormonali, malattie autoimmuni, la rimozione chirurgica delle ovaie, il fumo di sigaretta e il ricorso frequente all’uso di lavande vaginali.
Si stima che il problema interessi circa la metà delle donne in postmenopausa, la maggior parte delle quali (fino a 9 su 10) non si adopera per risolvere il disturbo; è importante invece non ignorare il problema né tanto meno sentirsi in imbarazzo a cercare aiuto se il sintomo diventa un ostacolo o un fastidio alla propria sessuale o anche solo relativamente al proprio benessere; ci sono numerosi trattamento in grado di gestire efficacemente la situazione.
Quali sono la cause della secchezza vaginale?
Le pareti vaginali sono rivestite da uno strato sottile di secrezione trasparente, la maggior parte di questo lubrificante naturale è prodotta dalle pareti dei vasi sanguigni che circondano la vagina. I cambiamenti ormonali dovuti al ciclo mestruale e all’invecchiamento influiscono sulla quantità e sulla consistenza di questo fluido, per esempio a distanza dai giorni fertili la produzione può apparire sensibilmente ridotta e la poca quantità secreta avere consistenza diversa (tant’è che l’osservazione del muco cervicale è un metodo affidabile per individuare i giorni fertili).
La secchezza vaginale può tuttavia avere molte altre cause diverse, come la diminuizione dei livelli di estrogeni.
Gli estrogeni (una tipologia di ormoni femminili) contribuiscono a mantenere in salute il tessuto vaginale, perché in grado di garantire una corretta lubrificazione, elasticità dei tessuti e acidità dell’ambiente vaginale, fondamentali fattori di difesa naturale contro le infezioni vaginali e delle vie urinarie. Quando i livelli di estrogeni calano, diminuiscono anche le difese naturali e le pareti vaginali si assottigliano, diventano meno elastiche e più fragili.
Anche i farmaci possono contribuire alla secchezza vaginale, ad esempio quelli antiallergici (antistaminici) e alcuni antinfluenzali (decongestionanti), come pure certi antidepressivi, sono responsabili di una diminuzione dell’idratazione di diverse parti dell’organismo, compresa la vagina. Anche gli antiestrogeni, ad esempio quelli usati per curare il tumore al seno, possono provocare la secchezza vaginale. Alcuni trattamenti antitumorali come la radioterapia possono essere causa del disturbo. Purtroppo anche la pillola anticoncezionale può talvolta essere causa di secchezza vaginale.
Altra causa è la Sindrome di Sjörgen, come per tutte le malattie autoimmuni, anche nel caso della sindrome di Sjörgen si osserva un’attività del sistema immunitario contro il proprio stesso organismo; i sintomi più comuni sono:
• secchezza oculare
• secchezza delle fauci (bocca),
• secchezza vaginale.
Da non sottovalutare l’uso di lavande vaginali che compromette della flora vaginale.
Quali sono i sintomi della secchezza vaginale?
La secchezza vaginale può essere accompagnata da sintomi come:
• irritazione,
• prurito,
• bruciore,
• dolore,
• dolore o lieve sanguinamento durante i rapporti,
• riduzione del desiderio,
• difficoltà a raggiungere l’orgasmo,
• stimolo frequente o urgenza di urinare,
• frequente comparsa di infezioni urinarie.
Sessualità: secchezza vaginale e dispareunia
Circa il 17% delle donne di età compresa tra 18 e 50 anni sperimenta secchezza vaginale durante il sesso, causando dolore e lacerazioni che mettono le donne a rischio di infezione. Le donne sperimentano spesso secchezza vaginale a causa della mancanza di eccitazione o stress emotivo. Secondo un altro studio, circa il 56% delle donne soffre di secchezza vaginale dopo la menopausa.
“Dispareunia” deriva dalla parola greca “dyspareunos”, che significa “mal accoppiato!” Le donne con dispareunia possono provare dolore all’apertura vaginale con la penetrazione iniziale o dolore profondo con la piena penetrazione. Possono anche provare dolore non solo all’interno della vagina, ma sul clitoride e / o sulle labbra. Anche toccare l’apertura vaginale può causare dolore.
Da cosa può dipendere?
- rilassamento muscolare del pavimento pelvico (caduta della vescica e / o dell’utero);
- spasmo muscolare involontario del pavimento pelvico (vaginismo), che può rendere la penetrazione difficile, dolorosa o impossibile;
- vulvodinia (puntura, bruciore, irritazione, crudezza o dolore del tessuto che circonda l’ingresso vaginale, con o senza tatto);
condizioni dermatologiche; - infezione a trasmissione sessuale (STI).
Non tutte le cause di rapporti dolorosi sono puramente fisiche. Alcuni sono emotivi, relazionali e / o psicologici. Potrebbe esserci una combinazione di fattori fisici e psicologici. Ad esempio, il vaginismo può essere causato dalla paura del dolore, della vergogna o di altri sentimenti negativi che circondano il sesso, i traumi sessuali e altri fattori complessi. Lo stress, l’ansia e la depressione possono frenare l’eccitazione e persino contribuire alla secchezza vaginale e al vaginismo.
Rimedi per curare la secchezza vaginale
La riabilitazione del pavimento pelvico risolve il problema e offre un ottimo supporto nel miglioramento e nella gestione dei sintomi della secchezza vaginale. Aiuta in quanto determina una migliore ossigenazione e irrorazione dei tessuti, e riporta la giusta funzionalità muscolare altrimenti compromessa dallo stato di ipertono per via del dolore costante oltre che una cura per tutti gli altri sintomi legati alla menopausa.
Anche una terapia che prevede l’insufflazione sulla vulva e nel canale vaginale di ossigeno ad alta concentrazione e, in concomitanza, acido ialuronico può essere di supporto e contribuire a risolvere il problema.