Oggi è la Giornata Mondiale del dialogo tra religioni e omosessualità… ma il confronto è reale?
Cosa significa il 13 gennaio oggi
Il 13 Gennaio è quindi una giornata istituzionalizzata per riflettere e diffondere consapevolezza su quanto c’è ancora da fare nella lotta alle discriminazioni. Necessaria e attuale proprio perché il contesto culturale cattolico continua a generare discriminazioni nei confronti delle persone in base al loro orientamento sessuale e alla loro identità di genere. In Italia sono associazioni di matrice cattolica a fornire quelle che sono note come “terapie di conversione”, ovvero tentativi di modificare l’orientamento sessuale di una persona sulla base del presupposto che l’omosessualità sia una malattia, una devianza. E l’appoggio della politica di estrema destra legittima quella narrazione negativa dell’omosessualità e le barbarie perpetrate in nome della normalità che provocano solo lacerazioni profonde al tessuto sociale e vittime. È in questa società che considera l’eterosessualità norma e l’omosessualità diversità, l’identità di genere maschile normale per un uomo e l’identità di genere femminile normale per una donna, che ogni volta l’individuo deve decidere se, come e quando esplicitare il proprio orientamento sessuale e/o la propria identità di genere. In virtù di ciò, a seconda del contesto religioso e sociale, il coming out può essere un compito molto arduo per le persone LGBT+. Essenzialmente, esso significa porsi in contrapposizione alle norme e alle aspettative della maggior parte delle Chiese e di gran parte della società. Talvolta questo non implica un costo significativo; altre volte, invece, è assai elevato. Vuoi per il contesto familiare o le dinamiche affettive della propria sfera privata, vuoi per i diktat del governo del proprio paese di nascita o per le sentenze dei capi religiosi… insomma, non è semplice, in taluni casi, essere sé stessi e sentirsi liberi.
Abbiamo davvero compreso il suo significato?
Sono passati 25 anni e sarebbe logico supporre che una società sia capace di evolversi verso dinamiche non discriminatorie ma sempre più inclusive, dove il rispetto per gli individui venga prima dell’imposizione di istituzioni arcaiche, o meglio, dove queste istituzioni siano riuscite a svecchiarsi dei toni opprimenti e oppressivi e si siano avvicinati all’individuo e al suo bisogno di accettazione. Dove i limiti tra le sfere pubblica, privata e intima siano in toto rispettati. Ma è indubbio che questo punto non sia ancora stato raggiunto, basti pensare che a dicembre 2022, l’omosessualità è reato in 64 paesi al mondo. Per comparazione, nel 2006 il numero era di 92, mentre nel 1989, l’anno prima della declassificazione dell’omosessualità come malattia mentale erano circa 130. Di questi 64, 46 condannano anche i rapporti omosessuali tra donne oltre che quelli tra uomini. In particolare, 5 nazioni attualmente puniscono i rapporti consensuali omosessuali con la pena di morte( Iran, Arabia Saudita, Yemen, Nigeria e Somalia) . Inoltre, la pena di morte è una pena possibile in altre 6 nazioni (Afghanistan, Brunei, Mauritania, Pakistan, Qatar ed Emirati Arabi Uniti) . A dicembre 2022, 33[ fra paesi e dipendenze al mondo prevedono il matrimonio tra persone dello stesso sesso e 12 riconoscono soltanto altri tipi di unioni civili, inclusa l’Italia. Inoltre, 35 paesi al mondo permettono alle coppie LGBT di poter adottare, mentre ulteriori 3 paesi permettono soltanto la step-child adoption. Il problema, ovviamente, nella maggior parte dei casi, non risiede nelle singole dottrine, quanto piuttosto nella loro estremizzazione e/o attuazione funzionale concatenata alle legiferazioni del governo, che invece di risultare laico si dimostra in tutto e per tutto dipendente. Il rapporto tra religioni e orientamento sessuale è causa di abusi, discriminazioni e sofferenze. Ignoranza, diffidenza e pregiudizi hanno prodotto spaccature, ma il fatto che sia sempre stato così non lo dogmatizza, anzi . La stessa Chiesa Cattolica Apostolica di Roma ha aspettato il Sinodo del 2014 prima di riconoscere gli omosessuali e il 2020 perché Papa Francesco accettasse pubblicamente le unioni civili tra individui dello stesso sesso . Fortunatamente esistono esempi di dottrine, comunità religiose o Chiese riconosciute che si sono apertamente schierate e hanno riconosciuto l’amore tra persone omosessuali ( la Chiesa unita del Canada, la Chiesa Presbiteriana Americana, la Chiesa evangelica luterana del Canada, la Chiesa evangelica luterana in America, la Luterana Chiesa di Svezia, la Luterana Chiesa di Danimarca, la Luterana Chiesa di Norvegia, la Luterana Chiesa nazionale d’Islanda, la Chiesa protestante nei Paesi Bassi ed infine la Luterana Chiesa evangelica in Germania) e questo infonde fiducia tra gli individui.
Crediti
https://it.euronews.com/2020/10/22/papa-francesco-ha-sdoganato-le-unioni-civili-fra-omosessuali