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Cos’è il pavimento pelvico?

 

Da

pochissimo tempo il pavimento pelvico fa la sua comparsa nel dibattito pubblico sulla salute femminile. In verità protagonista (silente) lo è sempre stato, perché svolge una funzione importantissima ed indispensabile. Quale? Lo chiediamo direttamente al pavimento pelvico, anche conosciuto come perineo.

Eh sì! Perché noi in esclusiva mondiale, gli abbiamo fatto un intervista 😉

 

D: Ciao, sei diventato famoso grazie alle pallina da geisha per la tua riabilitazione o la ginnastica di Kegel, ma fondamentalmente di cosa ti occupi? Chi sei? Presentati!

 

R: Ciao, io sono quell’insieme di muscoli, fasce e legamenti che chiudono in basso lo spazio addominale e contengono i visceri al suo interno. Coincido con la zona perineale, quella fra l’ano e gli organi sessuali. Sono coinvolto nelle attività di minzione e defecazione e svolgo una funzione attiva anche nelle attività sessuali e riproduttive. Poi mi occupo di contenimento e sostegno agli organi interni, nello specifico utero, uretra, vescica, retto e intestino tenue.

 

D: Perché è importante tenerti di “buon umore”?

 

R: Perché se mi rilasso troppo, se perdo tono, tutte le strutture che contengo nel bacino e che sostengo, subiscono un’alterazione delle loro funzioni. Faccio degli esempi concreti, partendo dalla più rinomata: l’incontinenza urinaria, non riesco più a trattenere, bastano irrisori sforzi, tosse e starnuti, che non riesco più a trattenere piccole o grandi perdite. E poi disfunzioni sessuali, lombalgia, prolasso.

 

D: Molte donne iniziano a conoscerti dopo la prima gravidanza, un po’ perché se tutto funziona c’è poco da dirsi, un po’ perché siamo poco abituati a fare prevenzione e di conseguenza non conosciamo i tuoi tempi di recupero post gravidanza. Vuoi spiegarci meglio?

 

R: ln quanto pavimento pelvico durante la gravidanza e il parto sono molto sotto stress – ricordo che una delle mie mansioni durante il parto è anche determinare la rotazione del feto – non mi è facile di conseguenza ritornare immediatamente elastico. Occorrono circa sei settimane affinché l’utero ritrovi il suo volume, i muscoli dell’addome si riavvicinino e i fianchi si rimodellino. Ma ecco…ci terrei pure a ribadire che io esisto anche prima di una gravidanza, che fare una valutazione preventiva della mia salute, può cautelare la mia lacerazione (lacerazione del perineo) durante il parto. Un rischio che è assolutamente necessario evitare per conservare il benessere di funzioni corporee come minzione, defecazione e sessualità.

 

D: Quali esercizi si eseguono per la tua riabilitazione perianale?

 

R: Intanto è bene non improvvisare nulla. Prima di fare in autonomia qualsiasi tipo di intervento è sempre opportuno consultare un’ostetrica o ginecologa/o, che magari ci accompagnerà nella ginnastica di Kegel, (che consiste nello svuotare la vescica in modo completo e contrarre i muscoli pelvici per 5-10 secondi, rilasciandoli poi in modo lento sempre per 5-10 secondi. L’esercizio va ripetuto 10 volte, 2-3 volte al giorno, senza muovere glutei, muscoli dell’addome e gambe) oppure nella contrazione progressiva (che consiste nel contrarre i muscoli sempre più intensamente) o consigli sugli esercizi da fare durante la minzione, ma non sempre sono sufficienti, alle volte bisogna essere più incisivi.

 

D: Puoi spiegarci meglio?

 

R: Alle volte sono necessarie delle vere e proprie manipolazioni per la riabilitazione funzionale di muscoli o dell’intero organismo, come ad esempio la chinesiterapia, cioè degli esercizi che permettono la contrazione e il rilassamento dei muscoli pelvici al fine di poterli riconoscere ed allenare; oppure l’elettrostimolazione, che è una tecnica passiva di allenamento della muscolatura, utilizzata per coloro che non riescono a contrarre i muscoli del perineo in modo adeguato. Altro ancora è il biofeedback, una tecnica che si avvale di elettrodi collegati ad un computer che aiutano a riconoscere la contrazione e il rilassamento muscolare. In questo ambito è utilizzata come terapia dell’incontinenza urinaria o fecale, perché con il tempo aiuta a controllare meglio lo stimolo. Alle volte, nei casi estremi proprio è necessaria la terapia chirurgica per il prolasso degli organi interni, a cui segue una terapia adatta a rinforzare la muscolatura.

 

D: Le disfunzioni del pavimento pelvico riguardano circa un quarto della popolazione adulta, in gran parte donne, perché non se parla tanto?

 

R: La cultura che contraddistingue l’approccio alla salute e al benessere femminile è ricco di tabù e grava su di esso la poca conoscenza anatomica del corpo femminile. C’è vergogna, si preferisce tenere un certo discrezione. Ciò è sbagliato perché non prevenire o peggio ancora diagnosticare in tempo, aggrava solo la situazione. Parlare con un’ostetrica e/o ginecolog* e altre professioni è fondamentale.

 

Grazie Pavimento Pelvico per il tempo dedicatoci, oggi ti conosciamo un po’ di più.