21 maggio alle 14 al Salone del libro di Torino: La bellezza salverà il mondo partecipa Anna Toscano
Il libro
Venti protagoniste del Made in Italy sostenibile, dell’Arte contemporanea, dell’Università, della Medicina, dell’Attivismo. Venti Storie di Donne normali e straordinarie al tempo stesso che già da bambine sognavano un mondo migliore. Venti esempi di forza e coraggio al femminile, per tutte le donne, grandi e piccole, che vogliano volare in alto.
Un viaggio immaginario in un ecomuseo per incontrare 20 artiste\designer\imprenditrici\professioniste il cui lavoro è accomunato da un forte senso di responsabilità sociale ed ambientale. Storie di vita di successo che riescono a coniugare etica ed estetica. Un modello al femminile per le generazioni presenti e future.
I temi incontrati attraverso le storie che scorrono con leggerezza calviniana sono molteplici: dall’impegno alla tutela del mare con gli esempi di Raffaelle Shlegel e Rosa Vetrano, all’architettura di pace di Daniela Ducato; la Rice House di Tiziana Monterisi; il riciclo creativo e straordinario di Angela Mensi; la lotta alla violenza sulle donne con l’incontro di Elina Chauvet, l’artista che ha dato vita al simbolo delle scarpe rosse; la conoscenza della poetessa Anna Toscano che si impegna per la parità di genere nella letteratura; la ginecologa delle “ultime” Adele Teodoro che offre il suo lavoro alle donne in carcere, Elena Salmistraro, futuro del design italiano. Fino alla storia dell’unica artista non più in vita, Pippa Bacca della quale il libro è anche un simbolico omaggio per il suo viaggio di bellezza e di speranza. Per la sua missione di pace oggi più urgente che mai visto l’imperversare di guerre.
Le autrici: Caterina Misuraca nata a Lamezia Terme. Laurea al Dams di Bologna. Giornalista. Vive e lavora a Milano. Cura eventi di Design, Arte e Moda. Rossella Aucelli nata a Napoli. Laurea in Scienze Internazionali e Diplomatiche. Vive e lavora a Milano dove si occupa di Marketing e Comunicazione con esperienza in diversi settori. Blogger per passione. Valentina Martin nata a Milano, dove vive e lavora. Organizzatrice e responsabile commerciale di eventi Moda e Design del made in Italy. Tutte le illustrazioni originali sono state realizzate dalla designer e artista Anna Fabrizi.
Chi è Anna Toscano?
Anna Toscano vive a Venezia, insegna presso l’Università Ca’ Foscari e collabora con altre facoltà. Scrive per testate cartacee e on-line, tra cui “Il Sole24 Ore” e “Doppiozero”, ha curato iniziative culturali legate a letteratura e poesia. Ultima sua raccolta di poesie è Una telefonata di mattina, La Vita Felice 2016, preceduta da Doso la polvere, 2012, Only distance, 2011, All’ora dei pasti, 2007, e Controsole, 2004; liriche, racconti e saggi sono rintracciabili in riviste e antologie; sua la curatela di cataloghi e libri di poesie. Ha ideato e condotto, con A. Trevisan, la trasmissione radiofonica Virgole di poesia, alla sua quarta edizione, per Radio Ca’ Foscari. Per la testata on-line “La Rivista Intelligente”, cura Venerdì in versi, appuntamento con la poesia. È stata editor per case editrici, lavorato con scuole di scrittura e come ufficio stampa. Come fotografa, sue fotografie sono apparse in numerose riviste, manifesti, copertine di libri, pubblicità, mostre personali e collettive. Varie le esperienze teatrali, tra le quali “Voce di donna, Voce di Goliarda Sapienza”.
Chi è Goliarda Sapienza con le parole di Anna Toscano
Voce di donna, voce di Goliarda Sapienza di Anna Toscano, Fabio Michieli, Alessandra Trevisan Editore La Vita Felice
“Questo libretto raccoglie il testo del racconto “Voce di donna, voce di Goliarda Sapienza” che dall’inizio del 2014 stiamo portando per librerie, biblioteche, piazze, teatri, associazioni. Il nostro racconto è frutto di anni di letture, ricerche approfondite, studio delle fonti, talvolta dei manoscritti dell’opera di Goliarda, nonché dell’analisi di autori e correnti a lei vicine, dalla letteratura al cinema, dal giornalismo al teatro. Il nostro lavoro vuole evidenziare il ruolo fondamentale e fondante della poesia nella vita e nell’opera di Goliarda, con un punto di vista inedito e inusuale, pertanto prezioso. Qui, dunque, troverete “i racconti”, cioè un testo che non sarà mai quello di un solo spettacolo, ma quello di vari spettacoli insieme: la versione più completa pertanto, dalla quale di volta in volta imbastiamo, ricaviamo, estrapoliamo, stendiamo la nostra proposta. Per noi non è un punto di arrivo, bensì un continuo impulso a studiare e approfondire l’opera di una donna straordinaria, con la passione che la letteratura e la sua condivisione ci infonde.”
Chi è Goliarda Sapienza?
Nata a Catania nel 1924 dall’avvocato socialista Peppino Sapienza e dalla famosa sindacalista lombarda Maria Giudice, si trasferisce a Roma nel 1941, appena diciasettenne, per frequentare l’Accademia di Arte Drammatica diretta da Silvio D’Amico. Sono anni di intenso lavoro e studio, anni in cui pur nella povertà e nelle condizioni della guerra conosce la città e se ne appropria. Dopo la liberazione lascia l’Accademia e con Landi e Blasi fonda nel 1945 la compagnia T45 per poi approdare al piccolo Teatro dell’Arte. Iniziano a cercarla per ruoli particolari: a fine anni ’40 è Cecilia in Fabiola di Alessandro Blasetti, a inizio dei ’50 protagonista nella pièce Profonde sono le radici di Landi, è una prostituta in Persiane chiuse di Luigi Comencini, Altri tempi di Blasetti e nel ‘54 la si vede in Senso di Visconti. Tra questi ruoli più noti ve ne sono altri, ma vi è anche il lavoro ad alcuni documentari con Citto Maselli, alla stesura di soggetti e sceneggiature.
Il mondo della scrittura la attira così tanto che intraprende un ampio e approfondito studio della letteratura mondiale e un poco alla volta inizia a staccarsi dal mondo del cinema e del teatro sia come professione sia come ambiente. Al contempo inizia a scrivere poesie che negli anni raccoglie e assembla insieme con il titolo di Ancestrale, ma che non trovano un editore. Una grave depressione, a seguito della morte della madre, la obbliga a fermarsi e curarsi. Tra ricoveri, tentativi di suicidio, elettroshock e analisi Goliarda Sapienza intraprende una sua cura personale: la scrittura. Sono gli anni in cui inizia a ritirarsi a una vita privata, con pochissimi contatti con il mondo esterno, ed è provata da fatiche e indigenze. Dopo la pubblicazione dei suoi primi due romanzi autobiografici, Lettera aperta nel 1967 e Il filo di mezzogiorno nel 1969, Sapienza si dedica interamente alla scrittura del suo grande romanzo.
L’arte della gioia
Il romanzo, dalla travagliata vicenda editoriale, è considerato a buon diritto un classico della narrativa femminista del secondo Novecento. Giudicato scandaloso, divenne un caso editoriale solo dopo la morte della sua autrice Goliarda Sapienza, scomparsa nel 1996, grazie al successo ottenuto in Francia.La storia segue la vita di Modesta, bambina determinata a trovare il suo posto nel mondo e a riscattarsi a ogni costo, e poi donna disobbediente e ambiziosa, determinata e controcorrente. In poche parole, libera.
L’arte della gioia, che verrà pubblicato da Einaudi nel 1998, viene scritto tra il 1969 e il 1978: un romanzo con un personaggio femminile forte, dirompente per la letteratura italiana e una vicenda che si snoda nell’Italia pre e post Seconda Guerra Mondiale. Un libro la cui stesura è durata quasi un decennio e che ha dato a Sapienza un periodo pieno di quella gioia dello scrivere che andava tanto cercando nei decenni precedenti. Il suo desiderio di scrittura non si placa nonostante i dinieghi editoriali, anzi la sua vita continua e in parallelo la sua scrittura. Sono gli anni del carcere per furto, nel 1980, e da qui la scrittura e pubblicazione di due romanzi autobiografici: L’università di Rebibbia e Le certezze del dubbio. Tutto ciò che scrive fino all’anno della morte non riuscirà ad arrivare alla pubblicazione: il suo grande romanzo, i taccuini, altri romanzi, pièces teatrali e le sue poesie sono ancora inediti dentro una cassapanca alla sua morte.
La grande scoperta di Goliarda Sapienza scrittrice è dovuta all’interesse che nel 1998 L’arte della gioia attira in Germania e in Francia dove viene pubblicato e diviene un caso letterario. Solo nel 2008 esce una edizione integrale in Italia, per Einaudi. Non servono molti mesi per far sì che di Goliarda Sapienza si parli: il passaparola e le recensioni avviano subito un dibattito che dura fino a oggi. La cassapanca che per decenni ha custodito i manoscritti di Sapienza ha iniziato ad alleggerirsi e sono usciti: Destino coatto nel 2002, Io, Jean Gabin, 2010, Il vizio di parlare a me stessa, 2011, la raccolta poetica Ancestrale nel 2013, La mia parte di gioia sempre nel 2013, Elogio del bar nel 2014, Tre Pièces nel 2014, Appuntamento a Positano nel 2015.
Oggi, a venti anni dalla morte, possiamo ricordare Goliarda Sapienza non solo come attrice del Neorealismo italiano, ma anche, e soprattutto, come una donna che ha attraversato molteplici forme di scrittura: i testi teatrali, documentari, sceneggiature, poesia, diari, romanzo, racconti, taccuini, pièces. Una scrittrice che si è ritirata dal mondo per vivere di scrittura e della gioia che la scrittura le dava, nonostante la risposta del mondo non si sia fatta sentire mentre lei era in vita. Oggi che L’arte della gioia è tradotto in quindici lingue e distribuito in ventotto paesi e che molti dei suoi scritti sono stati pubblicati possiamo ricordare un suo appunto: «Non amo la musica, i romanzi o i quadri per poi fare bella figura in società, ma per viverli solamente, senza impegno. Questa è la vera gioia dell’arte: chi non riesce a goderne è perché ascolta, legge o guarda solo per farsene un’arma di potere»