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Diastasi addominale e perineo

S iamo sempre più portati a considerare il corpo un insieme di parti per cui nel momento in cui qualcosa non funziona si procede con <<sistemare>> quella, trascurando tutto il resto, e magari quel cambiamento ha apportato delle modifiche date dalla capacità del corpo nel cercare sempre una situazione di nuovo equilibrio e adattamento. È proprio quello che accade ad esempio nel caso di una diastasi addominale.

 

Diastasi addominale, di cosa parliamo?

 

La diastasi è una condizione del muscolo retto dell’addome dovuta ad una eccessiva distensione dell’addome. A causa di questo allontanamento i muscoli addominali non riescono più a proteggere e contenere in modo adeguato gli organi interni. La pancia risulta gonfia e rilassata e possono subentrare diversi altri sintomi e disagi. Durante la gravidanza l’addome aumenta molto di volume e può verificarsi uno stiramento eccessivo di questa guaina, in particolare nel punto in cui i due muscoli retti si ricongiungono. Questo stiramento provoca l’allontanamento dei due muscoli. Il termine “diastasi” deriva dal greco e vuol dire infatti “separazione”. Il tessuto connettivo può essere paragonato ad un elastico: se tirato troppo si stira, si sfilaccia e non torna più come prima.
Quindi se dopo il parto i due muscoli retti non si riavvicinano, vuol dire che siamo in presenza di diastasi. La diastasi può essere più o meno accentuata. Due o tre centimetri sono considerati fisiologici, oltre i tre centimetri può dare origine a sintomi importanti. Molte volte nel post parto, già si pensa ad una diastasi patologica, quando le donne si sottopongono al controllo a 40-60 giorni dal parto; e così essendo un periodo prematuro per poterne far diagnosi solitamente si consiglia di iniziare una terapia perineale.

 

Diastasi addominale sintomi

 

La diastasi dei retti dopo la gravidanza può favorire l’insorgere di alcuni disagi:
• addome gonfio e prominente
• digestione rallentata
• respirazione corta e affannata
• mal di schiena
• disfunzioni al pavimento pelvico

Col tempo questi disagi peggiorano ed espongono al rischio di:
• ernie addominali
• incontinenza
• prolasso degli organi pelvici

 

 

Cosa c’entra la riabilitazione perineale con la diastasi?

 

Il nostro corpo è inevitabilmente collegato in ogni sua parte ed è impensabile credere che ad esempio in questo caso, una modificazione della parete addominale, pur fisiologica che sia, non abbia un’influenza sulla postura, sulla funzione di contenimento del perineo e attività di apertura e chiusura degli sfinteri.
Infatti per quanto il perineo sia un luogo “oscuro e misterioso”, in realtà non ci rendiamo conto di quanto sia essenziale (come ogni altra parte del nostro corpo) nella quotidianità. Immaginando il pavimento pelvico come una ciotola composta da due parti: la parte relativamente rigida è costituita dalle ossa del bacino e i muscoli attaccati alle ossa come se fossero una sorta di amaca, attraversata da tre importanti orifizi (uretra, vagina e ano).
Ecco, quando si contraggono e rilasciano i muscoli pelvici per assolvere alle funzioni di apertura e chiusura degli sfinteri, che tutti più comunemente conosciamo, in realtà coinvolgiamo anche i muscoli dell’addome, dell’interno coscia, dei fianchi, della schiena e il diaframma. Ed è per questa ragione che i muscoli perineali vengono anche chiamati muscoli centrali in quanto necessari anche alla postura aiutando la schiena a star dritta durante la deambulazione affinché si mantenga un equilibrio stabile. E allora perché tutto questo mistero?

Probabilmente perché se contraiamo i muscoli perineali per camminare ad esempio, la maggior parte della gente non se ne accorgerà nemmeno, sono nascosti alla vista pur giocando un ruolo essenziale. Mentre poi li contraiamo in maniera costante ed eccessiva ad esempio sotto stress… sembra assurdo, non diamo loro importanza quando dovrebbero averla e sono tra i primi che mettiamo a duro lavoro quando siamo soggetti ad uno stress eccessivo, causando a lungo termine disfunzioni e dolore (da qui, il concetto di dolore pelvico che non è solo nella mia testa, ma sicuramente questa lo incrementa creando un vero e proprio circolo vizioso). Sarà una ripicca del perineo?!

Detto questo, mi auguro che sempre più donne imparino a conoscere e dare il giusto peso al corpo nel suo insieme, e non solo a quelle visibili, come potrebbe essere un ventre pendulo dato da una diastasi, perché poi comunque per avere una risoluzione, una omeostasi corporea non possiamo trascurarne nessuna di parte, quelle visibili e non! E così come è impensabile nascondere una diastasi seppur fisiologica con una pancera, è altrettanto impensabile nascondere una incontinenza con un salva slip o una dispareunia (dolore ai rapporti) con una frase di effetto “ci sta avere dolore all’inizio/ dopo un parto/ad una certe età!”

Teresa Mastrota, Ostetrica dal 2012, ha intrapreso da subito l’attività di libero professionista operando a sostegno del benessere femminile dalla pubertà alla menopausa, delle famiglie con assistenza a gravidanze fisiologiche, travagli, puerperi e del neonato fino al primo anno di vita in tutto il territorio calabrese. Dal 2016 si è specializzata in rieducazione e riabilitazione perineale presso l’università Luigi Vanvitelli di Napoli.