sbalzi di temperatura e l’avvicendarsi delle stagioni influenzano l’andamento del ciclo mestruale. Ad esempio è noto che una maggior presenza di luce solare, come in estate, fa si che l’ovulazione sia più frequente. Uno studio pubblicato sulla rivista “Gynecol Endocrinol” è arrivato alla conclusione che la presenza o assenza di luce solare è un fattore chiave che può influire sull’ovulazione e, di conseguenza, sulla durata del ciclo mestruale.
Quanta più luce solare, più frequenza del ciclo mestruale
Questa ricerca si basa sullo studio dei dati riguardanti il ciclo mestruale di ben 129 donne russe per più di un anno tra il 1999 ed il 2008. Le variabili studiate – che includevano i livelli serici dell’ormone follicolo stimolante (FSH), ormone luteinizzante (LH) e prolattina oltre alle dimensioni del follicolo ovarico – cercavano di controllare dettagliatamente il processo naturale dell’ovulazione. Con i risultati dello studio, si è arrivati alla conclusione che d’estate, rispetto all’inverno, c’era una tendenza verso l’aumento della secrezione di FSH, una dimensione abbastanza maggiore del follicolo ovario, una maggior frequenza dell’ovulazione (97% vs. 71%) e, riassumendo, un ciclo mestruale più breve (0.9 giorni).
Inoltre, in tutte le stagioni, l’aumento della luce solare 2-3 giorni prima del giorno previsto dell’ovulazione – calcolato basandosi su un ciclo mestruale medio – portava ad una durata più breve del ciclo mestruale. Di conseguenza, d’inverno la mancanza di luce solare potrebbe essere la causa di qualche ritardo.
Ma quanto durano le Mestruazioni?
La durata media delle mestruazioni è quantificabile in 4-5 giorni in media (sempre tenendo conto delle variabili personali), con un flusso più abbondante nelle prime 24-72 ore. Dai 35 anni in poi, questo arco di tempo tende ad accorciarsi, il flusso diventa meno abbondante e le mestruazioni tendono ad essere meno regolari. Il flusso di sangue espulso insieme all’endometrio, sfaldato e necrotico, varia tra i 20 ed i 70 ml. Si parla di ipermenorrea o menorragia se il flusso è troppo abbondante e di ipomenorrea se le mestruazioni sono eccessivamente scarse. L’eventuale comparsa di numerosi coaguli nel sangue mestruale potrebbe essere indice di menorragia o emorragia uterina.
Le mestruazioni, il caldo, la fiacca, sarà pure carenza di ferro?
Ogni ml di sangue perduto con le mestruazioni si accompagna ad una perdita pari a circa 0,5 mg di ferro. È difficile quantificare il volume di queste perdite: una media ragionevole è compresa tra i 30 ed i 60 ml al mese, ma alcune donne possono perderne molto meno o molto di più senza sconfinare nell’anormalità.
Considerando un valore medio di 46 ml e distribuendo le perdite totali (46/2 = 23 mg) per i 30 giorni del mese, si ottiene un surplus quotidiano di 0,76 mg. Per soddisfare tale quota sono necessari circa 7,6 mg di ferro in più al giorno, poiché, sempre in linea generale, solo il 10% del ferro ingerito con gli alimenti viene effettivamente assorbito (fonte www.my-personaltrainer.it). Un’alimentazione corretta, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo, è perfettamente in grado di sopperire a queste perdite. Al contrario, una dieta ipocalorica e povera di alimenti di origine animale e/o troppo abbondante di verdure e cibi integrali, favorisce l’insorgenza di stati carenziali. Il rischio aumenta ulteriormente se si pratica attività fisica troppo intensa.
Alimentazione, ciclo mestruale e benessere
I legumi, i cereali, le verdure a foglia verde, le banane e il cacao, agiscono a livello del tono umorale aiutando a combattere gli sbalzi d’umore. Ridurre l’apporto di sale nella dieta quotidiana, e introdurre tisane a base di erbe officinali, giova ad attenuare la sensazione di gonfiore e a ridurre la ritenzione di liquidi del periodo premestruale.